Terry Brooks - Shannara 04 La canzone di Shannara by Terry Brooks

Terry Brooks - Shannara 04 La canzone di Shannara by Terry Brooks

autore:Terry Brooks [Terry Brooks]
La lingua: ita
Format: epub
pubblicato: 2010-10-22T20:33:25.204000+00:00


Era quasi mezzanotte quando Allanon tornò all'accampamento, emergendo dagli alberi silenzioso come una delle tante ombre del Wolfsktaag. Dai rami degli alberi penetrava la luce della luna in sottili nastri argentati, dando alla notte una luminosità irreale. Avvolti nelle loro coperte, Rone e Brin dormivano. In tutta la vasta catena montuosa regnava la quiete più assoluta. Era come se soltanto lui vegliasse.

Il Druido si fermò a qualche metro dai due giovani. Se n'era andato via per restare solo, per pensare, per riflettere su quello che inesorabilmente l'aspettava. Come gli erano giunte inaspettate le parole di Bremen quando l'ombra le aveva pronunciate... stranamente inaspettate. Naturalmente non dovevano esserlo. Lui l'aveva sempre saputo, fin dall'inizio. Eppure aveva sempre avuto la sensazione che le cose potessero andare diversamente. Era un Druido, e tutto era possibile.

I suoi occhi neri spaziarono sulle montagne. I giorni passati, le lotte che aveva combattuto e le strade che aveva percorso fino a quel momento erano lontani. Anche l'indomani sembrava lontano, ma era un'illusione, lo sapeva. L'indomani era proprio davanti a lui.

Tanto era stato compiuto, rifletteva. Ma non bastava. Si voltò a guardare la fanciulla addormentata. Dipendeva tutto da lei. Lei non l'avrebbe mai creduto, naturalmente, così come non voleva credere al potere della canzone magica, poiché preferiva vedere la magia elfa in termini umani, mentre la magia non era mai stata umana. Le aveva mostrato cosa potesse essere... appena una visione fugace dei suoi poteri, perché sentiva che non avrebbe sopportato di più. Nella comprensione della magia era ancora una bambina e diventare adulta in questo senso sarebbe stato penoso per lei. Tanto più, lo sapeva, che lui non avrebbe potuto aiutarla.

Le sue lunghe braccia si strinsero intorno al mantello nero. Non avrebbe potuto aiutarla? Ecco di nuovo il problema. Sorrise cupo. Quella decisione di non rivelare tutto, ma solo quello che riteneva necessario... la decisione che, come nel caso di Shea Ohmsford in un tempo ormai lontano, la verità dovesse essere appresa solo da chi se ne sarebbe servito. Avrebbe potuto dirglielo, naturalmente... o almeno avrebbe potuto provarci. Ora il padre di Brin avrebbe certo detto che lei doveva sapere, perché Wil Ohmsford aveva creduto che anche la fanciulla elfa Amberle dovesse sapere. La decisione, però, non toccava a Wil, ma soltanto a lui.

Soltanto a lui.

Una smorfia amara gli increspò per un attimo le labbra. Finiti erano i Consigli di Paranor, quando molte voci e molte menti si univano nella ricerca di soluzioni ai problemi dell'umanità. I Druidi, i saggi del passato, non esistevano più. Le loro storie e Paranor, e le speranze e i sogni che un tempo avevano ispirato, erano perduti, e solo lui restava.

Tutti i problemi dell'umanità erano caduti sulle sue spalle, come era sempre stato e sarebbe continuato a essere finché fosse vissuto. A lui era toccato accollarsi quel compito. L'aveva accettato quando aveva deciso di essere quello che era. Ma era l'ultimo. Ci sarebbe stato un altro disposto a fare la stessa cosa dopo la sua scomparsa?

Solo, incerto, se ne stava fra le ombre della foresta, e guardava Brin Ohmsford.



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